Franco Migliorati è un tranquillo pensionato bresciano, ama il proprio
giardino e la caccia. La sua vita però viene sconvolta da una tragedia:
la nipote Martina, in seguito alla rottura con il suo ragazzo: un
giovane delinquente, si è tolta la vita. Ritenendo l’ex fidanzato della
nipote responsabile per il suicidio di quest’ultima, Franco Migliorati
decide di farsi giustizia da sé freddandolo a colpi di fucile davanti
alla scuola. Tuttavia, per via delle precedenti condotte del pensionato e
grazie all’ingegnoso impianto difensivo del suo avvocato, Migliorati
viene condannato in primo grado a “soli” sedici anni di carcere. Franco
tuttavia non apprezza lo stile spregiudicato del suo avvocato e chiede
ad Angelo della Morte di accettare la difesa per il processo d’appello.
Della Morte, titubante, si riserva alcuni giorni per decidere se
accettare la difesa. Inizieranno così le indagini di Angelo su alcuni
punti che non gli appaiono chiari. Tutto sembrerebbe confermare la prima
versione dei fatti ma inizieranno ben presto ad emergere alcuni aspetti
difficili da spiegare a cominciare dalla sparizione della borsa della
ragazza. Angelo tenterà, attraverso il racconto di chi la conosceva, di
ricostruire gli ultimi giorni di vita di Martina scoprendo ben presto
che la sua disperata fine è avvolta da una fitta trama di segreti,
menzogne e verità taciute. La sua proverbiale tenacia lo porterà a
cercare e scoprire una verità che pare non interessare più a nessuno
confrontandosi con il significato stesso dell’esistenza sullo sfondo di
una Brescia invernale in cui comincia a farsi strada la notizia di un
nuovo virus arrivato dalla Cina.
La sesta avvincente
avventura di Angelo della Morte: avvocato penalista bresciano, amante
del gin tonic e del rock, nato dalla penna di Nicola Fiorin